In arrivo i rappresentanti della Procura della RPL [Repubblica Popolare di Lugansk] per interrogare Raman Pratasevich

L’ha comunicatola pubblicazione «Donbass Oggi», facendo riferimento a un volontario.

In precedenza, gli investigatori dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Lugansk erano stati invitati da Lukashenko, nel caso «avessero delle domande da porre» a Pratasevich. Se estradato, Raman Pratasevich rischia la fucilazione per «crimini contro l’umanità».

Secondo la legislazione bielorussa, «un cittadino della Repubblica di Belarus non può essere estradato in uno Stato estero, se non diversamente previsto dai trattati internazionali firmati dalla Repubblica di Belarus».

La Bielorussia, così come l’intera comunità internazionale, non considera i raggruppamenti «RPL» [Repubblica Popolare di Lugansk] e «RPD» [Repubblica Popolare di Doneck] come entità statali indipendenti, pertanto non è chiaro sulla base di quali norme legislative i rappresentanti del gruppo armato illegale condurranno azioni investigative sul territorio della Bielorussia.

Pratasevich stesso, ancora nel settembre 2020, aveva raccontato in un’intervista di essere stato nella zona di conflitto nell’est dell’Ucraina e dove si era occupato per un anno di riprese video come giornalista freelance.

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